Dal 2017 alcune categorie di lavoratori possono godere della pensione anticipata in presenza di alcuni presupposti che vedremo a breve in questa mini guida a proposito di APE sociale netto mensile e requisiti necessari.
Per comprenderla al meglio, cominciamo col dire che APE sta per Anticipo PEnsionistico, ed è una misura introdotta per facilitare il ricambio generazionale in alcune professioni senza dover aspettare i tempi più lunghi previsti dalla Legge nr. 92 del 2012, la cosiddetta Legge Fornero, da cui l’ulteriore connotato ‘sociale’.
Oltre a dare quindi una possibilità di lavoro ai giovani ancora in cerca di occupazione, con l’APE sociale vengono sostenuti anche i lavoratori che si siano trovati incolpevolmente disoccupati, ad esempio a seguito del fallimento o della chiusura dell’impresa presso la quale erano assunti.
L’APE sociale quindi non va assolutamente confusa né con la Pensione di cittadinanza, né con la Pensione sociale, né con la Pensione per le casalinghe senza contributi versati, né con la cosiddetta Pensione minima.
Per poter presentare domanda di APE sociale all’INPS è necessario:
1) anzitutto aver compiuto 63 (sessantatré) anni d’età e
2) aver versato 36 (trentasei) anni di contributi, salvo alcuni casi in cui ne bastano 30 (trenta).
In più è necessario rientrare in una di queste situazioni:
3a) essere disoccupati a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale, scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato a condizione di aver lavorato per almeno 18 mesi negli ultimi 36 e, comunque, con 30 ani di contributi versati;
3b) operare come caregiver assistendo, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap beneficiario della Legge 104 così come un diverso un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
3c) avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, uguale o superiore al 74% oltre a una anzianità contributiva di più di 30 anni;
3d) essere lavoratori dipendenti, con almeno 36 anni di anzianità contributiva, e aver svolto per almeno sette anni negli ultimi dieci oppure per almeno sei anni negli ultimi sette, una o più delle seguenti professioni gravose di cui all’allegato 3 della legge 234/2021 che riportiamo:
- professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
- tecnici della salute;
- addetti alla gestione dei magazzini;
- professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
- operatori della cura estetica;
- professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
- artigiani, operai specializzati e agricoltori;
- conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
- operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
- conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
- conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
- operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
- conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
- conduttori di mulini e impastatrici;
- conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
- operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
- operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
- conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
- personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
- personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
- portantini e professioni assimilate;
- professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
- professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
Tutto ciò detto, e rimandando alla scheda predisposta dall’INPS per la richiesta di eventuali informazioni aggiuntive relative a situazioni personali particolari tramite il loro Help Desk, vediamo concretamente a quanto ammonta l’APE sociale netto mensile.
Per calcolare il netto mensile bisogna anzitutto calcolare la rata mensile della pensione spettate al momento in cui viene presentata la domanda, sia nel caso di versamenti effettuati presso una unica gestione, sia nel caso in cui i versamenti siano stati eseguiti presso più gestioni. L’importo così determinato sarà quello dell’APE sociale netto mensile ma, attenzione, con un limite a € 1.500,00 (millecinquecento)!
Ciascun delle 12 (dodici) mensilità versate dall’INPS non potrà superare questo importo fino al momento in cui si sarebbe andati in pensione (non anticipata). Da quel momento il trattamento pensionistico, se di importo superiore, sarà versato per tutto l’importo spettante.
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