Spetta la pensione sociale alle donne senza contributi versati?

Come è giusto che sia in ogni Paese che rispetti e tuteli i diritti fondamentali dei propri Cittadini, tra cui quello a un’esistenza dignitosa anche in età avanzata, anche in Italia spetta la pensione sociale alle donne senza contributi versati.

Abbiamo già visto come si parli impropriamente di pensione sociale mentre il termine giusto a cui riferirsi sarebbe piuttosto quello di assegno sociale che è solo la prima delle due possibilità che il nostro sistema previdenziale offre a tutti i Cittadini, uomini e donne, al compimento dei 67 anni e in presenza di una serie di requisiti prevalentemente di carattere reddituale già trattati nel nostro approfondimento alla cui lettura rimandiamo in quanto perfettamente attinenti: A che età si prende la pensione sociale e a quanto ammonta?

Quindi, spetta la pensione sociale alle donne senza contributi versati? Assolutamente sì!

E’ l’unica ‘ancora di salvezza’? No!
In realtà una seconda misura previdenziale di pensione senza contributi versati, pensata inizialmente come pensione alle donne ma rivelatasi subito non necessariamente solo per loro, è possibile per chi non abbia (ancora) versato alcun contributo. Parliamo del cosiddetto Fondo casalinghe, introdotto dalla legge nr. 493 del 1999 e del quale però si dirà in questo approfondimento ad hoc: La pensione per le casalinghe senza contributi versati.

Tornando all’argomento di oggi, spetta la pensione sociale alle donne senza contributi versati che risiedano stabilmente in Italia da almeno 10 anni, che vi permangano allontanandosi per non più di 29 giorni e i cui redditi, sole o con l’eventuale marito / compagno, non superino rispettivamente gli € 6.085,30 oppure gli € 12.170,60 annuali.

La pratica per gli assegni sociali va presentata secondo le modalità descritte nella scheda di INPS e chi abbia saputo raggiungere autonomamente questo articolo potrà quasi certamente far da sé purché in possesso dello SPID (si veda, se del caso: A cosa serve lo SPID?) anche se l’aiuto del servizio INPS Risponde o di un consulente previdenziale può essere utile per valutare il proprio quadro complessivo e calcolare se e quanti contributi vadano eventualmente versati.

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