Come funziona la donazione da figlio a genitore?

La donazione da un figlio al genitore è un atto di generosità e riconoscenza che può essere lecitamente compiuto nel contesto dell’ordinamento giuridico italiano. Abbiamo già visto quando una donazione può essere annullata e ora, in questo articolo, esploreremo invece come funziona questo tipo di donazione, offrendo una panoramica per riassunto dei principali aspetti normativi e giurisprudenziali che regolano tale pratica.

In cosa consiste la donazione?

Iniziamo col dire che, secondo l’articolo 800 del Codice Civile, la donazione è un atto volontario tramite il quale una persona, chiamata donante, trasferisce gratuitamente la proprietà di un bene o di un diritto a un’altra persona, detta donatario. Nel caso specifico della donazione da figlio a genitore, il figlio donante trasferisce un bene o un diritto al proprio genitore.

I riferimenti normativi della donazione

La donazione da figlio a genitore è disciplinata dal Codice Civile italiano. In particolare, gli articoli 769 e seguenti del Codice Civile che regolamentano questa pratica ponendo un importante vincolo. Secondo l’articolo 769 infatti: “La donazione può essere fatta a favore di un parente, ma non può essere fatta in pregiudizio dei diritti degli altri parenti.” Come già trattato in altri articoli il cui collegamento è alla fine di questo, esistono ad esempio delle quote del patrimonio delle quali non si può liberamente disporre in presenza di ascendenti, discendenti, e parenti entro il quarto grado…

Occorre la capacità giuridica

Per effettuare una donazione da figlio a genitore, sia il figlio donante che il genitore destinatario devono essere capaci di agire, ossia devono godere della piena capacità giuridica. Ciò significa che entrambe le parti devono essere maggiorenni o, nel caso in cui il figlio sia minorenne, che abbia ottenuto l’autorizzazione del giudice tutelare.

La forma della donazione

Non ogni forma è valida, anche e comprensibilmente in considerazione del valore che determinati beni donati posso avere. Secondo l’articolo 783 del Codice Civile, la donazione infatti deve essere fatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata. Questo significa che la donazione tra figlio e genitore deve essere formalizzata per iscritto e deve essere sottoscritta dalle parti coinvolte in presenza di un notaio.

Le implicazioni fiscali della donazione

La donazione da figlio a genitore può avere implicazioni fiscali come ogni atto che trasferisca ‘ricchezza’. Secondo la normativa fiscale italiana, infatti, le donazioni tra parenti possono essere soggette al pagamento di imposte di donazione anche se, è da dire, esistono anche agevolazioni fiscali che possono variare in base alla regione di residenza. È consigliabile a questo proposito consultare un commercialista o un esperto fiscale per ottenere informazioni precise e attualizzate sulle imposte relative alla donazione.

La donazione implica la rinuncia all’eredità futura?

È importante notare che la donazione da figlio a genitore può comportare la rinuncia all’eredità futura. Secondo l’articolo 557 del Codice Civile, la donazione può essere considerata un’anticipazione di eredità a meno che sia espressamente specificato il contrario nell’atto di donazione. Pertanto, se il figlio donante è interessato a mantenere i propri diritti successori, è fondamentale includere una clausola che escluda questa eventualità!

La donazione da figlio a genitore è quindi una pratica contemplata dall’ordinamento giuridico italiano per la quale è importante attenersi alla normativa vigente che richiede la forma scritta e la capacità giuridica delle parti coinvolte. Inoltre, è essenziale tenere conto delle implicazioni fiscali e della possibile rinuncia all’eredità così come della possibilità che una donazione può essere annullata nei tempi e per le ragioni previste dal Codice civile.

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