Come ben sappiamo, una querela è la denuncia formale di un reato presentata dalla persona offesa all’autorità competente (generalmente Polizia, Carabinieri, Procura della Repubblica) al fine di far avviare le indagini per identificare e punire la persona indicata come responsabile e che, comprensibilmente, si chiederà dopo quanto tempo arriva una querela a casa.
Ai sensi dell’articolo 120 del Codice penale: ‘Ogni persona offesa da un reato per cui non debba procedersi d’ufficio o dietro richiesta o istanza ha diritto di querela. Per i minori degli anni quattordici e per gli interdetti a cagione d’infermita’ di mente, il diritto di querela e’ esercitato dal genitore o dal tutore. I minori che hanno compiuto gli anni quattordici e gli inabilitati possono esercitare il diritto di querela, e possono altresì, in loro vece, esercitarlo il genitore ovvero il tutore o il curatore, nonostante ogni contraria dichiarazione di volontà, espressa o tacita, del minore o dell’inabilitato’.
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Tutto ciò detto, i tempi di notifica di una querela possono variare in base a diversi fattori dal momento che le notifiche di querele vengono effettuate di solito dalle forze di Polizia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia locale, etc) tramite propri agenti notificatori ed i tempi operativi in questi casi possono essere piuttosto rapidi, entro alcuni giorni ma, nel caso in cui le notifiche siano effettuate a mezzo posta (raccomandata a.r.), i tempi di notifica possono protrarsi fino a qualche settimana in base ai tempi degli uffici postali coinvolti.
Ovviamente, nel valutare dopo quanto tempo arriva una querela a casa rispetto al fatto, giocherà un ruolo importante anche la tempestività con cui la vittima abbia sporto querela visto che gli sono concessi fino a 90 (novanta) giorni per formalizzare e documentare l’illecito subìto.
Ai sensi dell’articolo 124 del Codice penale infatti: ‘Salvo che la legge disponga altrimenti, il diritto di querela non può essere esercitato, decorsi tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce il reato’.
Per completezza, citiamo infine l’eventualità in cui la persona offesa non possa presentare querela. Il Codice penale infatti prevede che ‘il diritto di querela non può essere esercitato se vi è stata rinuncia espressa o tacita da parte di colui al quale ne spetta l’esercizio’ (e) ‘vi è rinuncia tacita, quando chi ha facoltà di proporre querela ha compiuto fatti incompatibili con la volontà di querelarsi’ (nel qual caso) ‘la rinuncia si estende di diritto a tutti coloro che hanno commesso il reato’.
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