Il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza rappresenta una significativa riforma delle procedure concorsuali e degli strumenti per la gestione delle difficoltà delle imprese. L’obiettivo è fornire alle aziende in crisi nuovi istituti per intervenire in modo tempestivo ed evitare, laddove possibile, che situazioni di criticità sfocino in veri e propri crac aziendali.
Una delle novità di rilievo è l’introduzione dell’allerta, uno strumento che permette all’imprenditore di segnalare prontamente l’emergere di rischi e difficoltà in modo da far emergere la crisi quando ancora è possibile porvi rimedio obbligando di conseguenza gli imprenditori a istituire un assetto organizzativo adeguato a rilevare questi segnali d’allarme.
Altra importante new entry del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza è la composizione negoziata della crisi, ossia la procedura stragiudiziale che si basa sulla negoziazione assistita tra impresa debitrice e creditori. L’obiettivo è quello di trovare un accordo per risolvere la crisi in via extragiudiziale, evitando quando possibile il fallimento con tutto quanto di perdita di tempo, risorse e valore degli asset residui comporta.
Per le imprese più grandi è prevista la figura del Chief Restructuring Officer, un esperto indipendente che affianca l’azienda nel risanamento e nella ristrutturazione del debito al fine di salvare le imprese sane ma in temporanea difficoltà.
Il nuovo Codice introduce insomma strumenti moderni e procedure snelle per intervenire ai primi segnali di crisi apportando un radicale cambio di prospettiva che punta soprattutto al risanamento in vista della continuità nell’attività d’impresa piuttosto che alla liquidazione delle imprese in difficoltà.
Per completezza, consigliamo la lettura del nostro articolo: La Direttiva Insolvency per il risanamento dell’azienda in crisi e Sovraindebitamento: Liberati dai debiti e riparti pulito